Sicuramente parlare del Primo Livello non è cosa semplice visto che le tecniche e le tematiche che si affrontano in tale pratica sono molteplici e "cervellotiche", almeno per quel che riguarda l'insegnamento giunto a noi dai maestri indipendenti, mentre risultano essere più intuitive e dirette nelle scuole di stile giapponese.
Personalmente mi rifiuto categoricamente di accettare come Reiki tecniche come il Karuna, Reiki Angelico, Kundalini Reiki, Reiki Celtico, Reiki Cristico, Violet Flame Reiki, attivazioni a distanza ed altre centinaia di tecniche che portano in sé il termine Reiki ma che con esso non hanno assolutamente più nulla a che fare. Reiki è la pratica che Usui Sensei trasmise ai suoi allievi, non quel minestrone di tecniche "rubate" da discipline e religioni tipiche della New Age (vedi ad esempio lo Yoga).
La mia formazione mi porta a riconoscere come Reiki più vicino a Usui il Jikiden Reiki , ed alcuni tra quelli provenienti dal Giappone, quali Japanese Reiki, Usui Teate... tutto il resto onestamente non mi interessa, poichè personalmente detesto le personalizzazioni. Sono assolutamente convinto che Reiki fosse in origine una pratica perfetta, ma purtroppo a causa delle continue modifiche, fatte in primis dai maestri indipendenti, abbia perso tutta quella semplicità e quel "potere" tipico di un insegnamento pulito.
Secondo la mia modesta visione il Reiki Tradizionale Giapponese risulta essere il "Top" in quanto sicuramente più vicino al Reiki insegnato dallo stesso Usui, ma ahimè non credo sia alla portata di tutti poichè richiede una buona attitudine alla meditazione, alla costanza ed al lasciare che l'Energia faccia il proprio lavoro, senza limitarla con processi mentali inadatti e superflui, per non dire, a volte, anche deleteri.
Il Primo Livello viene comunemente definito anche "livello manuale" in quanto, il praticante, attraverso le proprie mani, può trasmettere il Reiki a se stesso e agli altri (persone, animali, piante, oggetti ecc.).
Durante questo livello, attraverso un determinato numero di attivazioni, che può variare a seconda delle scuole (generalmente si parla di quattro attivazioni), la capacità di trasmettere Reiki viene acquisita dagli allievi. L'attivazione allo Shoden non aggiunge niente alla persona, ma semplicemente la "ricollega" con la Fonte Universale: da quel momento il praticante diventerà un mezzo per il passaggio del Reiki e che lo desideri o meno subirà dei profondi cambiamenti a livello profondo. Credo che il punto focale sia che l'accedere al Primo Livello sposti il praticante dal piano materiale ad uno più spirituale.
Le pratiche fondamentali di questo livello sono, il Kata personale, il Kata completo, il trattamento ad animali piante ed oggetti. A seconda delle varie scuole verranno insegnate tecniche integrative come il Katà per i disturbi cronici, il trattamento veloce ecc.
Vediamo ora nel dettaglio alcune di queste pratiche:
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autotrattamento: grazie ad esso il neoreikista può trasmettere Reiki a se stesso. Questo tipo di trattamento è il punto di partenza per poter lavorare su di se: infatti utilizzando tale pratica possiamo favorire e preservare il nostro stato di salute, ricaricare le nostre "batterie vitali" e promuovere l'equilibrio psicofisico. L'autotrattamento dev'essere praticato ogni giorno. Purtroppo oggi, sempre più frequentemente sento di persone che non si trattano ma continuano ad "accumulare" attestati e iniziazioni. Questo atteggiamento a mio avviso è davvero inutile: se non guariamo noi stessi, come possiamo guarire gli altri? Sicuramente, soprattutto nei primi periodi, può succedere si incontrino delle resistenze e non ci si tratti: cercate di darvi Reiki ogni giorno e vedrete che dopo un po' di tempo non potrete più farne a meno.
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Kata completo: ci permette di trasmettere Reiki ad altre persone. Generalmente esso è composto da varie posizioni (anche in questo caso il numero cambia a seconda delle scuole). Tali posizioni permettono di trattare il ricevente in tutte le parti principali del corpo, sia della parte anteriore che posteriore. Viene generalmente applicato per vari giorni consecutivi a seconda del caso. La sua durata, a seconda dello stile utilizzato, va da una quarantina di minuti a circa un'ora.
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Kata per i disturbi cronici: personalmente ritengo che questa sia una delle pratiche più meravigliose presenti tra quelle delle scuole giapponesi. Tale trattamento ci permette di lavorare in modo mirato su problematiche presenti da lungo tempo. Utilizzo questo trattamento molto frequentemente e devo dire che i risultati sono spesso sbalorditivi.